STATUA DI PTAH SOKAR OSIRIDE

8.000,00

PERIODO: 664-332 a.C.

DIMENSIONI: Altezza 50 cm circa

NOTE: Scheggiature, perdite di colore

DESCRIZIONE:

Periodo Tardo, 664-332 a.C. Statua in legno stuccato policromo raffigurante il dio Ptah-Sokar-Osiride, figura stante e mummiforme su uno zoccolo di legno rettangolare, indossa la parrucca liscia tripartita dipinta in blu e la falsa barba, il collare Usek composto da cinque giri di perle e amuleti, il volto è regolare con occhi grandi sottolineati dal bistro, naso diritto, piccola bocca e zigomi lievemente sporgenti. Colonna centrale di iscrizione geroglifica sia anteriore che posteriore in gran parte evanide. Policromia evanide, scheggiature, ridipinture.

La figura sincretistica di Ptah-Sokar-Osiride appare alla fine del Nuovo Regno e diventa un oggetto comune nelle sepolture sino al periodo romano. Rappresentava l’unione di tre divinità classiche del pantheon egizio adorate e celebrate a Menfi: Ptah, Sokaris e Osiride. Sokaris era un dio menfita dei morti ma era anche patrono degli artigiani che lavoravano alla costruzione delle necropoli, dal Medio Regno viene associato a Ptah, anch’esso divinità tutelare di artigiani e scribi, Ptah-Sokar assume la funzione di protezione di soglie e passaggi e del loro potere di creare la vita. Dal Nuovo Regno fu assimilato anche ad Osiride divenendo una divinità composita che rappresentava i tre aspetti dell’universo: creazione, stabilità e morte. Si tratta di una divinità funeraria e aveva la funzione di vegliare sulla necropoli di Saqqara
Comunicazione alla Soprintendenza Archeologica di Bologna Cod. 162/2003

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